Lo Zen e l'Arte dello Scarabocchio
- monixborio
- 29 set 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Come unire lo zen allo “scarabocchio”? Quest’ultimo ha molto in comune con la filosofia zen: uno scarabocchio infatti è un segno semplice, schietto, libero, spontaneo , un segno… zen.
Oltre al significato“puro” del termine Zen, inteso come forma di meditazione, questo termine è riscontrabile in molti contesti differenti (Essere Zen, Giardino Zen, Calligrafia Zen, lo Zen e il Tiro con l’Arco, Stile di vita Zen, Zen Shiatsu…)
E’ un termine astratto, ma in un certo senso racchiude in sé il concetto di “essenziale” e di vivere nel presente, nel Qui e Ora.
Abbiamo scarabocchiato prima di scrivere, cantato prima di parlare e danzato prima di camminare. È tutto già presente in noi.
Con lo Zen e l’Arte dello scarabocchio non serve saper disegnare, perché qui « errare » non viene inteso come qualcosa di sbagliato, bensì come « vagare senza meta » e ritrovarsi.
Oltre 35 anni di pratica zen e lo studio e la passione per il disegno e l’arte, mi hanno portato ad unire gli aspetti in un laboratorio esperienziale in cui la “centratura zen” unita a pochi semplici, spontanei segni tracciati su un foglio permettono di materializzare qualcosa che è dentro di noi in una dimensione ancora non tangibile.
Non conta il saper disegnare o il talento, ma apprendere gli strumenti per creare dentro di sé un “atteggiamento zen” che, con pochi ed essenziali segni, ci illustreranno un aspetto del nostro essere e materializzerà sogni, ricordi, pensieri…
Tutti scriviamo tantissimo - messaggi, mail, documenti - ma sempre utilizzando tastiere e dispositivi, ma da quando non usiamo matite e pennarelli? A scuola ci hanno concesso di "scarabocchiare" fino a prima dell'alfabetizzazione, da lì in avanti abbiamo solamente "scritto" l'alfabeto e quando era ora di prendere in mano matite e pennarelli eravamo comunque ingabbiati tra "disegno artistico" e "disegno tecnico".

"Scarabocchiare" ha molto in comune con la meditazione: è estremamente essenziale, esula dal pensiero, non c'è errore e non c'è giudizio, perché viene come viene e... viene sempre! Cos'è uno scarabocchio? Cos'è la meditazione? Sono un "vuoto" che contengono il Tutto. E scarabocchiare, così come meditare, è un'attività che sembra apparentemente "inutile", perché non si "fa niente": questa apparente assenza di finalità sembra non far accadere nulla di "utile" esternamente, ma ci stravolge il mondo interiore e in realtà cambia tutto ciò che ci circonda per come lo percepiamo.
In genere gli scarabocchi sono interpretati come indice di svogliatezza e distrazione, ma Jackie Andrade, psicologa dell’Università di Plymouth (Inghilterra), ha dimostrato che hanno una specifica funzione: aumentare la concentrazione e la capacità di memorizzare le nuove informazioni.
Per la psicologia, gli scarabocchi sono importanti perché scritti senza coscienza, la mano viene mossa direttamente dall’inconscio e quindi dalla verità ultima.
Lo scarabocchio ci aiuta a bloccare il “ruminio mentale”, perché l’attenzione riposta sul disegnare delle linee ripetute quieta la produzione di pensieri nocivi all’ascolto attivo e di conseguenza apre le porte all’emisfero destro dove risiede la creatività e la quiete.
Ma cosa sono gli scarabocchi? Possono includere di tutto; nomi, fiori, righe, firme, quadretti ripetuti in continuazione.
Tutto quello che nasce in quel momento e che ci aiuta a bloccare i pensieri...e allora perché non provare?
LABORATORIO LO ZEN E L'ARTE DELLO SCARABOCCHIO
15 e 16 Ottobre 9 hrs Lab.
Sab 14.30-17.30 e Dom 10-13 /14.30-17.30
Mov-Art Via Goito 11 Torino
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