top of page

ENERGIA CHE NUTRE!

  • Immagine del redattore: monixborio
    monixborio
  • 5 mag 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

ree

Il termine “energia” purtroppo è stato un po’ inflazionato: il suo uso - ed abuso - ha portato ad assegnare connotazioni troppo astratte, talvolta mistiche.

In realtà l’energia è una componente quotidiana della nostra vita, o meglio, è la vita stessa; tutto ciò che ci circonda, cose e fenomeni, ne sono una sua manifestazione.

Uno dei principi fondamentali a cui è assoggettato l’intero universo è:

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Ecco perché è molto importante scegliere l’energia di cui ci nutriamo quotidianamente, perché si trasformerà nella “nostra” energia.

Quali sono le nostre fonti di energia?

Le principali fonti energetiche a cui attingiamo sono fondamentalmente tre:

  1. Aria;

  2. Cibo;

  3. Relazioni.


Ma come facciamo a comprendere cosa si intende per energia nel quotidiano?

Facciamo un esempio pratico che possa chiarirci le idee: la musica.

Da un punto di vista materiale la musica inizialmente è “solo” uno spartito, ovvero un pezzo di carta con sopra dell’inchiostro.

La Nona di Beethoven è un insieme di fogli di carta stampata; se questa viene eseguita si trasformerà in suono.

Eppure appare evidente a tutti che è molto più di tutto questo: sono presenti il talento del compositore, il suo messaggio, la personalità dell’orchestra e del direttore che la eseguono e, davanti ad un pubblico, c’è anche tutta la presenza di chi ascolta.


Terminata l’esecuzione, l’energia sprigionata dalla musica non si è dissolta, bensì trasformata negli stati d’animo di chi l’ha ascoltata: nessuno, consapevole o meno, è uguale a prima, è avvenuta una trasformazione.

Gli effetti della musica sull’essere umano (o meglio su ogni forma vivente) sono oggetto di studio scientifico perché creano risonanza.


Quando siamo stanchi o giù di morale probabilmente scegliamo un tipo di musica differente da quello che sceglieremo in un momento di contentezza e gioia: questo perché inconsciamente sappiamo di che tipo di “nutrimento” ha bisogno il nostro spirito in un dato momento.

L'ARIA

ree

L’aria è sicuramente la prima necessità dell’essere umano quando viene al mondo: respirare è vitale, proprio come nutrirsi, forse ancora di più.

Non è quindi difficile comprendere come l’aria rientri tra le fonti energetiche fondamentali.

Il beneficio che l’organismo ricava dall’aria dipende fondamentalmente da due aspetti:

  • La qualità dell’aria;

  • La qualità del nostro respiro.

Nella filosofia indiana uno dei mezzi utilizzati dallo Yoga per il raggiungimento dell’equilibrio psicofisico è proprio il controllo del respiro, ovvero il Pranayama प्राणायाम.

E’ chiaro a tutti come il respiro si modifichi in diverse situazioni: quando siamo ansiosi o preoccupati il respiro è quasi affannoso, superficiale. Per contro quando siamo calmi e rilassati il respiro è più profondo, più lento.

La relazione respiro/emozioni è bilaterale: così come le emozioni possono alterare il respiro, così agendo volontariamente sulla respirazione riusciremmo a lavorare sulle nostre emozioni e a mantenere uno stato di tranquillità ed equilibrio.

Vedremo in altre occasioni diversi modi per farlo.

IL CIBO

Subito dopo l’aria, è il cibo il bisogno primario dell’uomo. Se pensiamo in termini energetici comprendiamo ancor meglio l’importanza del cibo come fonte di energia.

Troppo spesso si inizia a prestare attenzione all’alimentazione quando si manifestano i primi sintomi di malessere; in realtà una dieta equilibrata e basata su sani principi alimentari è la condizione basilare per mantenerci in buona salute, ma spesso questo aspetto viene trascurato.

Inoltre non solo è importante “cosa” si mangia, ma anche “come” si mangia: il cibo ingurgitato in fretta, in una situazione di stress, o peggio ancora in ambienti conflittuali non nutre da un punto di vista energetico e anche il cibo più sano può creare acidità se consumato in questo modo.


ree

In tutte le tradizioni religiose, prima di ogni pasto, c’è un attimo di raccoglimento e preghiera. Questo momento ha diversi significati e scopi: innanzitutto è un modo per “fermarsi”, raccogliersi e avvicinarsi al cibo in una condizione di pace interiore. Inoltre è una forma di gratitudine nei confronti del cibo che ci andrà a nutrire.

La gratitudine è un sentimento estremamente nobile e costruttivo per la nostra crescita interiore: ci permette di renderci conto di ciò che abbiamo, provarne gioia e apprezzare le piccole cose senza darle per scontate.

LE RELAZIONI

Benché una corretta respirazione ed una sana alimentazione ci diano in breve tempo un miglioramento del benessere generale, è evidente che non è sufficiente per ottimizzare la nostra vita emotiva e mentale.

Siamo “animali sociali” e le relazione sono fonti energetiche indispensabili per il nostro benessere: possiamo mangiare benissimo, ma un lavoro che si odia o vivere conflitti quotidiani avvelena comunque l’organismo.

Anche nutrirsi di chiacchiere superficiali, pettegolezzi, televisione, ragioni di conflitto è un pessimo nutrimento per il corpo e per la mente.


ree

Il nostro spirito, la nostra mente hanno bisogno di cibo come il nostro corpo e se vengono “nutriti” con “cibo” di buona qualità, saranno più tranquilli e positivi, tutte le situazioni saranno affrontate meglio e anche la capacità di salute del corpo verrà rafforzata.


E’ fondamentale vivere in un modo che possiamo apprezzare veramente, trascorrere il tempo con persone che ci fanno sentire bene, ci aiutano a migliorarci, svolgere un lavoro che apprezziamo. Tutto questo non è facile, ma non è impossibile, anzi è la via per una profonda crescita.


monix.borio@gmail.com





 
 
 

Commenti


bottom of page